sabato 26 febbraio 2011

Villaggio Appio, prove di cittadinanza


Il gruppo di cittadini ed operatori sociali che sta dando vita al Progetto Vivere Villaggio Appio cresce in numero e partecipazione e questo è bello bello...e ancora + bello è che cresce in eterogeneità: ragazzi adulti e anziani, maschi e femmine tutti insieme con l'obiettivo di risvegliare "la bella addormentata".


Ci siamo incontrati martedì 22 alle 18,00, abbiamo discusso relativamente al campo di calcio da recuperare dove i ragazzi hanno fatto un sopraluogo; pare che (senza troppe pretese iniziali), con poca manutenzione si possa utilizzare, quindi si è rafforzata l'ipotesi di usarlo come simbolo della riappropriazione dello spazio cittadino in occasione della festa della primavera, che si è deciso di organizzare domenica 27 marzo (orari e modalità sono ancora da decidere). Il gruppo campo è composto da ciccio, flavio, luca, alessio, emanuele, primo, valerio, serena, manuela, livia e altri ragazzi amici degli amici. Lunedì mattina alcuni faranno un sopralluogo tecnico con Nereo, esperto dell'ambito sportivo e appartenente alla rete sociale del municipio.
Il 6 marzo invece ci sarà la sfilata di carnevale e a tal proposito qualcuno si era proposto di preparare una brochure da mandare in rete e da diffondere per il quartiere. Il gruppo carnevale è composto per ora da nicola, arianna, igor, alice, natasha, angelo.



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Ripensare le città




I laboratori che il progetto Spazio Prossimo svolge all’interno di alcune scuole del IX Municipio (Liceo artistico “Giorgio de Chirico”, Scuola Secondaria “Carlo Urbani”, Scuola elementare “Ada Negri”) intendono proporre un percorso di analisi sulla violenza nel mondo del minori per capire quali sono gli elementi fisici, sociali e culturali che scatenano condotte o atteggiamenti violenti. 
Per Saperne di più vedi QUI

Questo progetto verrà interrotto a causa delle scelte della Regione Lazio

mercoledì 23 febbraio 2011

San Basilio spazio comune: organizziamo il PRIDE della periferia

A tutti i cittadini e le associazioni interessate: stiamo proseguendo gli incontri per organizzare una giornata di protesta e proposta dedicata alle esigenze e alle risorse di San Basilio.
La giornata probabilmente si svolgerà il prossimo 19 marzo, nella mattinata. L'intento è quello di evidenziare le esigenze di San Basilio e di valorizzarne le risorse, stimolando la partecipazione dei cittadini, individuando attività da realizzare quel giorno in luoghi significativi del quartiere.
Per ora sono stati identificati alcuni spazi in cui svolgere le iniziative: piazza Recanati, nello spiazzo antistante la parrocchia, via Fabriano, all'incrocio con via Fiuminata, via Corinaldo, l'area della Balena e del Boulevard, via Mechelli e via Tranfo.
Negli scorsi incontri sono stati proposti alcuni temi su cui soffermarsi in quella giornata: la viabilità, ed in particolar modo la segnaletica e lo stato delle strade, la metropolitana, il centro culturale che sarà aperto nel quartiere, la situazione dei negozi che dovrebbero aprire tra via Mechelli, via Gigliotti e via Tranfo, i laboratori e le attività sociali sul territorio.
Per continuare a costruire ed organizzare questa giornata, il prossimo appuntamento è
LUNEDì 28 FEBBRAIO, ORE 19, NEI LOCALI DELLA PARROCCHIA DI SAN BASILIO, IN VIA RECANATI, 1.
Per questo incontro abbiamo deciso insieme che ogni gruppo che vorrà partecipare all'iniziativa porterà una sua proposta di attività ed una indicazione rispetto ai luoghi in cui intende realizzarla, al fine di condividere quanto prima l'organizzazione della giornata e la costruzione del materiale informativo da diffondere.
Un caro saluto a tutti e a lunedì prossimo!

Gruppo promotore per "San Basilio Spazio Comune"

lunedì 21 febbraio 2011

i Municipi, STATI esclusi dagli Stati generali

Lettera aperta alla città di Roma: i Municipi, STATI esclusi dagli Stati generali !
pubblicata da Andrea Catarci il giorno lunedì 21 febbraio 2011 alle ore 18.20
Care cittadine e cari cittadini,

Siamo qui fuori dal Palazzo dei congressi a distribuire queste nostre considerazioni perché non possiamo esprimerle in altro modo. Avremmo voluto offrire il nostro contributo alla discussione sul futuro di Roma non solo perché ce ne sentiamo partecipi, ma soprattutto perché il nostro compito istituzionale di Presidenti di Municipio ce lo impone. Il problema è che ci viene impedito da un Sindaco ed una Giunta comunale che hanno paura del confronto e che non hanno alcun rispetto delle relazioni istituzionali, un Sindaco ed una Giunta che hanno ritenuto di organizzare gli Stati Generali senza ascoltarci né permetterci di parlare.
Rivendichiamo il diritto-dovere di partecipare alla discussione sui destini della città, certi che il nostro punto di vista e la nostra esperienza potrebbe essere utile e preziosa alla definizione delle strategie politiche e amministrative. Purtroppo ci hanno lasciato fuori dalla porta e la nostra voce non potrà essere ascoltata: dagli STATI Generali siamo STATI Esclusi! Per questa ragione affidiamo a questo volantino quel che avremmo raccontato se ne avessimo avuto la possibilità.

Per prima cosa, avremmo detto che la nostra Roma sta vivendo una crisi sempre più acuta, nella sua tenuta sociale come nel suo sistema economico e produttivo. Invece di promuovere convegni che si riducono a sterili chiacchierate, sarebbe prioritario migliorare la vita dei cittadini attraverso l’incremento dei servizi sociali e la manutenzione dei quartieri, nelle periferie dimenticate come nelle aree semicentrali e centrali.
Noi non crediamo che si possa prefigurare la città dei prossimi anni se quella attuale vive una condizione sempre più precaria e disagevole, se non si danno risposte concrete alle persone che hanno bisogno di essere aiutate, se non si aggiustano le strade e non si curano le aree verdi, se insomma la qualità della vita dei romani peggiora giorno dopo giorno.
Dai nostri territori vediamo una Capitale avvilita e abbandonata, diversa da quella imbellettata che verrà raccontata oggi dal Sindaco e domani dal Presidente del Consiglio. Ogni giorno nei nostri Municipi incontriamo persone che hanno bisogno di sostegno e assistenza e che non siamo in grado di aiutare, mentre cerchiamo di affrontare i tanti problemi che purtroppo non si risolvono mai. Non possiamo fare molto perché il Comune non approva il bilancio e quando l’approva le risorse si assottigliano anno dopo anno, mentre quelle che restano vengono utilizzate per altri scopi, come assumere amici, parenti e compari nelle aziende comunali.

Non sappiamo per quanto tempo ancora si potrà andare avanti in questo modo. A guardarla dai nostri Municipi, l’impressione è che Roma stia per toccare un punto di non ritorno. E non siamo sicuri che il Sindaco l’abbia capito, se continua a organizzare eventi di vetrina da dove lanciare le sue ormai grottesche “annunciazioni”.

Ivano Caradonna, Andrea Catarci, Orlando Corsetti, Fabio Bellini, Antonella De Giusti, Susana Fantino, Dario Marcucci, Roberto Mastrantonio, Sandro Medici,
Gianmarco Palmieri, Gianni Paris

Presidenti dei Municipi V, XI, I, XVI, XVII, IX, III, VII, X, VI, XV

sabato 19 febbraio 2011

Il PRIDE quotidiano del sociale


Mentre Regione e Comune tagliano le spese sociali e le progettualità presenti nei municipi, c'è chi prova orgogliosamente a costruire un mondo in cui sarebbe bello vivere. Pietralata Piantala è stato sopratutto questo: la gioia dei bambini e i sorrisi di adulti e "superadulti". Il senso della partecipazione sta tutto qui: sostituire il nero della cronaca con i sorrisi ed i colori delle persone che partecipano. Perchè sopratutto ci fà sentire bene e fà bene alla salute dei nostri quartieri. Che contrasto con il grigiore di chi stà uccidendo il lavoro sociale con i tagli di bilancio. Si perchè queste esperienze di partecipazione sincera e genuina stanno via via sparendo in nome di interessi inconfessabili che vedono La Regione Lazio ed il Comune di Roma investire in grandi opere e cementificazioni e tagliare sulle spese sociali, sulla partecipazione e sulla sicurezza urbana. Esperienze come Pietralata Piantala, non portano voti xenofobi e livorosi, allarme sociale ed emergenze, non inducono a titoloni sparati in prima pagina, sono la serenità, la gioia e la bellezza del quotidiano. E non portano facili consensi, perchè per attraversare questi quartieri ed incontrare queste persone sincere occorre essere sinceri. Qui infatti certi politici, non possono entrare, infatti preferiscono restare nelle proprie stanze, guardare altrove, far finta di niente, tagliare le risorse economiche che permetterebbero a questi quartieri di migliorare, a questi bambini di crescere felici, a questi "superadulti" di vivere sereni e a proprio agio in mezzo alle case in cui sono sempre vissuti.

Pietralata Piantala è stato sopratutto questo, ma la cronache le foto le trovate QUI

Orti e giardini condivisi


Ecco la mappa on line degli orti e giardini condivisi di Roma consultabile liberamente QUI

Sono circa 50 gli spazi verdi condivisi riportati nella mappa, fra giardini, orti e ‘giardini spot’ ad opera di cittadini e associazioni che in prima persona ne curano la realizzazione e/o gestione contro il degrado delle aree verdi urbane a Roma. Questi sommati ai 65 siti di orti spontanei individuali censiti dal Comune di Roma portano ad oltre 100 le aree di questo tipo nella città. 

Nella mappa sono segnalate anche alcune significative esperienze riguardanti le fattorie urbane, le case della partecipazione ed altre forme di gestione di aree verdi come i punti verdi qualità e le aree gestite da associazioni consolidate.
Maggiori infomazioni e dettagli potrete trovarli al seguente Blog: http://www.urbanarchitectureproject.org/

VILLAGGIO APPIO PARTECIPA

VIVERE A VILLAGGIO APPIO
Presentazione del progetto.

Il progetto nasce all’interno del Tavolo per le Politiche Giovanili del Municipio X per operare in favore della valorizzazione e della messa in rete delle realtà locali, dell’associazionismo e delle aggregazioni dei cittadini sia a livello formale (comitati ecc.) che informale, per costruire e far crescere la pratica della cittadinanza attiva, insieme ad attività e servizi per l’infanzia ed i giovani. Il quartiere di Villaggio Appio (Capannelle-Anagnina) è una zona frutto di una recente urbanizzazione, priva di infrastrutture e servizi, luoghi di aggregazione. Su quest’ultimo aspetto esiste nel quartiere una realtà significativa rappresentata dal Residence per l’emergenza abitativa (“Casa dello sfrattato”) di Via Campo Farnia 100, gestito dalla cooperativa Stand Up, dove vi sono locali pubblici idonei ad ospitare alcune attività.

Allo scopo di avviare le azioni del progetto, è stata costituita una equipe integrata formata da operatori sociali appartenenti alle cooperative ed alle associazioni che partecipano al Tavolo municipale, con il compito di attivare le risorse locali e facilitare i rapporti di rete tra le realtà del territorio (quartiere ma anche municipio) e tra queste ed i servizi istituzionali.
L’equipe, in una prima fase, ha svolto una serie di incontri di presentazione  con le risorse locali (parrocchie, comitati di quartiere, commercianti, singoli cittadini, ecc.)  ed  alcune brevi interviste riguardanti il quartiere, i suoi aspetti positivi, le sue criticità, con l’obiettivo di avere una prima conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche salienti.

Le interviste sono state utilizzate per costruire un quadro di insieme della percezione dei cittadini rispetto i punti di forza e i punti critici del quartiere ed arrivare successivamente a restituire i risultati a tutta la cittadinanza (incontro svolto l’8 febbraio 2011).
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venerdì 18 febbraio 2011

La protesta di operatori e famiglie contro i tagli ai servizi sociali


Roma Social Pride in Campidoglio
«Noi siamo il patrimonio della città»

Un momento della protesta (Eidon)
Un momento della protesta (Eidon)
ROMA - Vogliono essere convocati dal sindaco e dall'assessore Belviso e si ritroveranno di nuovo in un sit permanente il 2 marzo in occasione del consiglio straordinario per il piano rom. È quanto chiedono i promotori del «Roma Social Pride» che giovedì a Roma hanno riempito la scalinata del Campidoglio per protestare contro lo stato delle politiche sociali nella Capitale che «stanno distruggendo la possibilità di continuare a fornire questi servizi: i tagli all’assistenza domiciliare, alla promozione culturale, agli asili nido, alle attività di integrazione per minori, anziani e migranti, insieme al ritardo cronico nei pagamenti, all’esclusione delle organizzazioni sociali nella programmazione del piano di servizi, all’affidamento di mega appalti con la progressiva esclusione delle realtà del terzo settore che hanno operato finora stanno riducendo le politiche sociali a puro assistenzialismo caritatevole o, peggio, a una specie di supermercato del sociale in cui si vendono prestazioni a basso costo a scapito della loro qualità».

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giovedì 17 febbraio 2011

Per un punto, non siamo più tanto sicuri

Per un punto, otto municipi romani sono stati esclusi dalla graduatoria della Regione Lazio sulla sicurezza urbana.

La Regione Lazio in base alla legge regionale 15\2001, sin dal 2008 finanziava progetti sulla sicurezza urbana nei Comuni del Lazio e nei Municipi di Roma. La legge si occupava di finanziare tra l’altro
a) opere per la riqualificazione di aree urbane degradate
b) iniziative di carattere educativo-sociale dirette alla prevenzione
In tutti questi anni molte Istituzioni locali hanno potuto aprire servizi di vario genere: dall’apertura di sportelli di ascolto, alla presenza di mediatori sociali nei territori, alle attività di educazione alla legalità nelle scuole.
L'interpretazione data da molti Comuni del Lazio e Municipi della città di Roma della Legge 15 era quella di intendere la sicurezza come un sistema integrato che prevedeva la partecipazione dei cittadini e dell’associazionismo locale alla definizione delle problematiche, alla cura dello spazio urbano, alla tutela dei diritti delle minoranze e delle categorie maggiormente colpite dall’impoverimento economico e dall’imbarbarimento delle relazioni sociali(donne, anziani, minori, stranieri), dalla violenza e dal degrado urbano e sociale.
Fino al 2009 sono stati stanziati dalla Regione circa 8 milioni di euro annui per il finanziamento di circa 129 progetti tra interventi sociali e riqualificazioni urbane, mentre nell'ultima edizione del bando regionale il finanziamento è sceso a 1.745.000 euro con l'ammissione di soli 44 progetti in tutta la Regione Lazio.
Solo a Roma, sono stati esclusi (per 1 punto) i Municipi III, X, XI, VII, XV, IX, XIII, XVI, XV, che negli ultimi due anni stavano sperimentando approcci ai temi della sicurezza differenti dalla militarizzazione del territorio e dalla spettacolarità degli sgomberi ad uso e consumo dei media. Approcci che vedevano al primo posto il lavoro sociale, il dialogo con i cittadini e la mediazione dei conflitti, l’inclusione, il contrasto alle condotte violente, al vandalismo urbano, al bullismo. Un approccio alla sicurezza che non è evidentemente piaciuto alla Regione Lazio che ha lasciato otto municipi di Roma ancora di più secco di risorse economiche.
L'ennesimo colpo ai municipi romani già provati da altri e più consistenti tagli che vedono accomunate la giunta Polverini e quella di Alemanno. Un colpo che si abbatte anche sulle decine di progetti che il terzo settore portava avanti con la Legge regionale 15, cercando di coniugare il tema della sicurezza con quello della partecipazione e dell’inclusione. Un terzo settore sempre più insofferente per i continui tagli e per l’umiliazione del lavoro sociale e che ha inteso manifestare Giovedi 17 sotto al Campidoglio per il PRIDE del sociale.

RETE per la PARTECIPAZIONE
www.reteperlapartecipazione.blogspot.com

sabato 12 febbraio 2011

LETTERA APERTA AL SIDACO DI ROMA CAPITALE E ALLA GIUNTA

Egregio Sindaco,
vorremmo sottoporle alcune questioni in merito alla Delibera n. 281 del 15/9/2010, meglio nota come del "pro soluto", adottata dalla sua Giunta parallelamente alla ridiscussione del Piano Regolarore Sociale e delle politiche in esso contenute per la nostra città.

Siamo consapevoli, Sig. Sindaco, della necessità di salvaguardare l'equilibrio dei conti pubblici, tuttavia, come sottolineano anche i sindacati e le associazioni imprenditoriali, il dover scegliere tra la messa in sicurezza dei conti delle PP.AA. e il fallimento delle imprese non è certo una soluzione. È necessario, piuttosto, misurarsi con la ricerca di approcci che evitino entrambi gli esiti negativi.


Veniamo alle questioni.

L'Europa ha emanato una nuova Direttiva (20 ottobre 2010), che regolamenta il tema del ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e riconosce 8 punti di interesse alle imprese che vengano pagate oltre i termini. Prescindendo da tale Direttiva, si rammenta che recentemente il Governo ha stabilito (AVCP Determinazione del n. 4 del 7 luglio 2010), in armonia con il vigente D. Lgs 231/2002 (Attuazione della Direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali), che i pagamenti debbano essere effettuati entro e non oltre 30 giorni dalla data di emissione della fattura e che, da questo limite, decorrano gli interessi stabiliti dalla BCE (peraltro, sensibilmente più alti di quelli italiani).

Ci chiediamo per quali ragioni, Sig. Sindaco, nonostante la normativa nazionale vigente e la nuova direttiva europea, la Giunta

intenda pianificare, mediante la delibera 281/2010, l'insolvenza dell'Amministrazione comunale fino a 210 giorni, rendendola in qualche modo prassi (il Comune di Roma pagherà stabilmente a 210 giorni? E perchè?)
istituisca, a maggior danno delle imprese sociali e della città, un meccanismo per il quale, non prevedendo risorse aggiuntive per gli interessi dovuti alle banche, una quota di fondi pubblici destinati ai servizi sociali, risulterà distratta a favore di istituti di credito privati.

Con la delibera si "privatizzano", infatti, i costi relativi agli interessi passivi (di un debito che in realtà è del Comune), scaricandoli sugli organismi del Terzo Settore, impegnati nella realizzazione di servizi sociali essenziali.
A questo proposito, vorremmo sottolineare, Sig. Sindaco, che questa operazione si compie, in un settore cruciale per il benessere dei cittadini, nei confronti di enti non profit, che già faticano ad applicare i contratti di lavoro ai propri operatori (gli stanziamenti pubblici sono fermi al 2005, cfr. Del. G.C. 479/06). In questo quadro, non è banale rammentare, come motivi aggiuntivi di preoccupazione del non profit, la necessità di corrispondere una quota Irap tra le più gravose d'Italia e l'imminente ricaduta del federalismo fiscale sulla Regione Lazio.
Come ulteriore atto di penalizzazione subita, occorre citare, infine, l'erosione continua dei costi di gestione, già riconosciuti in quota minima dalla delib. 479/06 e oggi compensati in misura assolutamente insufficiente. Tra le cause prime del fenomeno, è possibile menzionare il non adeguamento ISTAT e la richiesta di prestazioni aggiuntive da parte dell'Amministrazione, traducibile in termini di occulto ribasso.
Le Cooperative sociali, ridotti progressivamente i costi di gestione, hanno già dovuto accedere al credito, per onorare i propri impegni e assicurare l'erogazione dei servizi ai cittadini, prosciugando risorse ed energie da dedicare all'innovazione ed allo sviluppo.

Qualora la maggioranza degli organismi del Terzo Settore usufruissero della delibera 281, privandosi del 3% degli importi dovuti dal Comune di Roma per i servizi realizzati, su base cittadina e per il periodo considerato, un importo di oltre 2.000.000,00 euro risulterebbe trasferito dai servizi sociali alle banche! Questa operazione produrrebbe una riduzione dei fondi a disposizione per il pagamento degli stipendi e degli oneri contributivi degli operatori sociali, dei canoni di locazione per sedi adibite ai servizi, delle spese relative ai mezzi di trasporto e ai carburanti, etc.
Sig. Sindaco, questa è la composizione dei bilanci delle cooperative sociali!
D'altronde la stessa delib. 281, avvedutamente, recita proprio in riferimento al privato sociale: "...nella definizione quantitativa del costo di questi servizi, una percentuale superiore all'85% è destinata alla copertura di costi ed oneri del personale dipendente, secondo i C.C.N.L. delle rispettive categorie di appartenenza...".

Dopo 30 anni di lavoro sociale, di impegno nel mantenere alto il livello della qualità dei servizi, anche in momenti di incertezza nei rinnovi contrattuali, di paziente e propositiva collaborazione, anche in presenza di stanziamenti insufficienti e ritardi nei tempi di trasferimento delle risorse, non nascondiamo la nostra sorpresa e la nostra indignazione rispetto a una delibera che consideriamo una sottrazione e un indebito regalo agli istituti di credito.

Vale la pena di segnalare, Sig. Sindaco, che vi è un ovvio problema di non parità contrattuale tra Pubblica Amministrazione e cooperative sociali. Sovente, infatti, queste ultime sono indotte a rinunciare a rivendicare gli interessi sui ritardati pagamenti, per non entrare in rotta di collisione con il committente ed evitare conseguenze.
Constatiamo come somigli, in fondo, questa, ad altre "coercizioni" di cui è fatto oggi oggetto il mondo del lavoro. Insomma, siamo portati a credere che abbia ragione un operatore sociale che ha scritto a proposito della delibera 281: "Ora, per andare a lavorare, devo anche pagare!".

Noi speriamo che, nel recepimento della Direttiva europea, venga finalmente confermato, senza attenuazione alcuna, il fatto che gli interessi maturati a favore delle imprese vengano conteggiati in modo automatico e che le clausole inique siano considerate nulle.

Noi chiediamo, Sig. Sindaco, che il Comune paghi per tempo e con regolarità i servizi sociali che, dietro mandato pubblico, il Terzo Settore realizza per i cittadini. Auspichiamo, anzi, che l'Amministrazione scelga di impiegare maggiori risorse, poiché gli stessi servizi consentono, come molti dati dimostrano, di abbattere in modo significativo i costi sanitari, oltre a rappresentare il miglior investimento che Roma Capitale possa fare per rafforzare il proprio tessuto sociale e la coesione dei cittadini.

Non è peregrino pensare che, stante il D. Lgs 231/2002, si possa dare l'avvio ad un procedimento che comprenda il pagamento di tutti i costi, le spese e gli interessi (ai tassi BCE) in relazione ai ritardati pagamenti, anche per agli anni pregressi. Lo stesso procedimento potrebbe riguardare, inoltre, la mancata applicazione della delibera 135/00 e ogni altro obbligo disatteso.
A fronte di questa prospettiva, al fine di evitare un inasprimento delle relazioni, che vedrebbe penalizzate in primo luogo le persone in assistenza, converrebbe certamente ripristinare il "flusso storico" dei finanziamenti da parte dell'Amministrazione al Terzo settore. Siamo certi che, anche considerando le oggettive difficoltà in cui versa il Comune, si potrebbe addivenire ad un accordo sui tempi di pagamento che non preveda un ricorso forzoso alla 281.

Crediamo, Sig. Sindaco, sia giunto il momento di dire chiaramente che una città come Roma ha bisogno delle migliaia di operatori sociali impegnati nei territori, nello stesso modo in cui ha necessità di dotazioni organiche certe di pompieri o di vigili urbani. Gli operatori sociali non potranno e non dovranno più corrispondere ad un corpo disarticolato di lavoratori precari ed invisibili, anche in virtù dell'impegno e della professionalità messe a disposizione della comunità. Il loro impegno e la responsabilità pubblica che si sono assunti ha garantito per decenni la tenuta dei servizi sociali della nostra città.

È necessario sapere che, se non si faranno scelte politiche precise in tal senso, si metteranno a repentaglio servizi essenziali per decine di migliaia di cittadini e per le loro famiglie.

Vorremmo sapere da Lei, Sig. Sindaco, se tutto questo ha una ratio, una strategia politica. Vorremmo capire, per esempio, come Lei ritenga possibile che il Terzo settore ceda i propri crediti alle banche, in un momento di cambiamento ed incertezza dei servizi (si opera in regime di proroga solo fino al mese di giugno 2011), segnato dall'attesa di una prossima "riforma" di cui, peraltro, ben poco è dato sapere!

È per le cose dette, Sig. Sindaco, che speriamo che la sua nuova Giunta voglia rivedere tali iniqui provvedimenti e procedere ai pagamenti dovuti.
Se ciò non dovesse accadere, poiché la situazione non è più sostenibile per le cooperative sociali e per gli altri organismi del Terzo Settore impegnati nei servizi sociali del territorio, si procederà a tutte le iniziative amministrative e di mobilitazione necessarie.

Distinti saluti

Roma 21 gennaio 2011


FIRME

ASSOCIAZIONE CITTA' VISIBILE ONLUS
(Rete di 15 cooperative sociali di Roma)

C.N.C.A. LAZIO

RIOS - RETE DI IMPRESE E OPERATORI SOCIALI

COORDINAMENTO PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA
(Enti gestori Progetti 285)

ARCI ROMA E LAZIO

giovedì 10 febbraio 2011

Vivere Pietralata: un percorso di partecipazione della Provincia di Roma

Vivere Pietralata

“Il colore della periferia non è il nero della cronaca. I colori della periferia sono quelli veri della partecipazione dei suoi abitanti”


Associazioni, scuole e cittadini attivi insieme per costruire, collaborare, prendersi la responsabilità del miglioramento della qualità della vita di Pietralata.

La “periferia”, è spesso descritta come degrado e disagio sociale, un luogo “ai margini”. Invece le periferie sono luoghi pieni di valore, in cui esistono storie da raccontare, cultura e memoria, voglia di fare, risorse da far emergere e valorizzare

La maggiore risorsa di un quartiere sono i suoi abitanti quando decidono di agire e di partecipare.

Per Approfondire vedi QUI e QUI

mercoledì 9 febbraio 2011

Per un pride del sociale

Insieme con i cittadini per un percorso di dignità, di diritti e giustizia
Roma accogliente, solidale, vivibile
17 febbraio 2011 ore 15
scalinata del Campidoglio
Siamo donne e uomini dei servizi pubblici, della cooperazione sociale, dell’associazionismo e del volontariato. Il nostro lavoro è ascolto, accoglienza, fiducia, rispetto, azione sociale e promozione del benessere. Nella nostra attività incontriamo e coinvolgiamo i cittadini, in particolare gli emarginati, i poveri, gli anziani, i malati, bambini e ragazzi, i diversamente abili e chi in qualche modo “fa fatica”.
Chiamiamo tutti i cittadini a difendere questo sistema di servizi, attività e interventi sociali distribuiti su tutto il territorio metropolitano. E’ un patrimonio indispensabile per la città che garantisce quotidianamente interventi di cura, sostegno e diritti.
Le politiche della Giunta Alemanno stanno distruggendo tutto questo:
• Meno risorse per l’assistenza domiciliare e rischio di chiusura dei servizi per i minori (ludoteche e centri ricreativi estivi)
• Diminuzione di posti negli asili nido, riduzione delle risorse per la prevenzione del disagio (sportelli di ascolto, unità di strada)
• Riduzione dei servizi rivolti ai cittadini immigrati, dei servizi per la promozione culturale e sociale, dei servizi rivolti agli anziani
• Ritardo cronico dei pagamenti dei servizi e prestazioni sociali
• Esclusione dei Municipi e del Terzo Settore (associazioni, cooperative, volontariato) dalla pianificazione programmazione e progettazione dei servizi sociali
• Affidamento di mega appalti alle grandi organizzazioni (Croce Rossa Italiana) e progressiva riduzione della presenza delle associazioni, cooperative e volontariato
Non vogliamo che tutto si trasformi in pura carità o assistenzialismo.
Non vogliamo che gli interventi sociali siano ridotti alla monetizzazione delle prestazioni individuali.
CHIEDIAMO:
o Più risorse sul bilancio comunale per le politiche sociali, culturali e di promozione del benessere, per sviluppare e qualificare il sistema dei servizi decentrato nei territori;
o Riconoscimento del ruolo del Terzo Settore (associazioni, cooperative, volontariato) e il suo coinvolgimento attivo nella programmazione e progettazione dei servizi;
o Riconoscimento della centralità dei territori e delle politiche municipali attraverso un tavolo permanente di coordinamento sulle politiche sociali tra Comune e Municipi;
o Riconoscimento della dignità e professionalità del lavoro sociale attraverso l’adeguamento delle tariffe per l’erogazione di servizi di maggiore qualità.
Vogliamo una politica che metta come priorità la lotta alla solitudine e all'emarginazione, la prevenzione del disagio, la promozione del benessere e affermi i diritti sociali per tutti.
Vogliamo una politica che promuova la partecipazione di tutti e non si riduca a mera burocrazia e meschini e miopi interessi di parte.

Promuovono: CNCA Lazio, ass. Città Visibile, ARCI, CodEA, Roma Social Club, Forum del Terzo Settore del Lazio, Lab 3 settore, R@cult, Cemea del Mezzogiorno, Uisp Roma, Comunità Capodarco, Focus casa dei Diritti Sociali, Arciragazzi, Arcisolidarietà, Parsec, Coop il Cammino, Coop Assistenza e Territorio, Coop Eureka1, Coop Cecilia, Ass. Grid, Centro Rampi, Coop Ermes, Ass Il Laboratorio, Ass Il Cenacolo, Obiettivo Uomo, Coop ABC Sos, Coop Stand Up, Action Diritti, Ass Antropos, Coop L’Apis + tutta la lista di associazioni, cooperativi e volontariato che ha partecipato ai lavori

Guerrilla gardening a Pietralata


Un sabato pomeriggio a 

Pietralata (Rm) per riqualificare e 
prendersi cura di uno spazio urbano comune e di tutti.
Si comincia dall'aiuola della fermata dell'autobus in Via del Peperino e si continua in mille altri luoghi di Pietralata, laddove ci siano gruppi di cittadini pronti ad attivarsi e spazi lasciati al degrado.

Approfondimenti QUI

martedì 8 febbraio 2011

Vivere a Villaggio Appio: il lavoro di comunità in Municipio X

“Villaggio Appio è come un groviera, dentro ai buchi ci sono pezzi di popolazione”
                                                                                                       “Il mio quartiere è come la bella addormentata”
“E’ una campana di vetro”
Vivere a Villaggio Appio
Testimonianze, sogni, bisogni dal quartiere
…raccolte camminando e domandando
tra giovani, adulti, anziani, mamme, etc…
All’interno del Tavolo per le politiche giovanili del Municipio X, una serie di cooperative e di associazioni si sono unite per raccogliere, attraverso brevi interviste, le testimonianze, le varie percezioni, i punti di vista, dei cittadini di Villaggio Appio sul proprio quartiere e sulla situazione dei giovani, per trovare, insieme, le risposte necessarie al miglioramento delle relazioni sociali, della qualità della vita.  I risultati delle interviste verranno restituiti ai cittadini
Martedì 8 febbraio
Ore 18
incontro pubblico a via di Campo Farnia 100
In base ai risultati emersi dalle interviste, verranno esplorate le eventuali sinergie e collaborazioni in particolar modo quelle relative alle tematiche dei giovani.

Gruppo promotore “Vivere a Villaggio Appio”  

Per saperne di più clicca QUI