sabato 26 marzo 2011

San Basilio Bene Comune, la periferia ha un nuovo colore

Cinque iniziative simboliche sparse per il quartiere all’interno delle quali i cittadini e le associazioni di San Basilio hanno voluto ribadire che il quartiere non è il luogo degradato dipinto spesso a tinte fosche dalla stampa ma un luogo denso di iniziative e di realtà locali in cui può essere piacevole vivere.
Potrebbe infatti essere bello attraversare la strada senza il pericolo di venire investiti o inciampare in una buca, trovare un negozio sotto casa o la farmacia senza dove camminare per chilometri, poter frequentare un centro culturale, poter raggiungere in metro il centro della città, poter mandare i figli in una scuola che non cada a pezzi o in un centro sportivo pubblico.
Potrebbe, ma così non è. San Basilio ha infatti molti punti critici, dalla mancanza di lavoro e di prospettive di sviluppo economico e commerciale, alla mancanza di luoghi di aggregazione sociale e culturale.
Ma ha anche una grande risorsa: l’associazionismo di quartiere, la parrocchia, i volontari e i progetti sociali che il municipio V riesce ancora a sostenere nonostante i tagli di Regione e Comune di Roma, i cittadini che non hanno intenzione di mollare e che si sono riuniti nella rete sociale “San Basilio Bene Comune” sorta dalla volontà di cambiare e di uscire dal particolarismo che vede il territorio diviso in tanti piccoli micro quartieri, ognuno con i suoi problemi irrisolti: San Basilio, San Basilio Nuovo, UNRA casas, San Cleto.
Per la prima volta tutto l’associazionismo della zona si è unito per uno scopo comune, anzi, un bene comune: il miglioramento delle condizioni di vita del proprio quartiere.
Sabato 16 marzo dalle ore 10 alle 12 sono state organizzate cinque iniziative simboliche in altrettanti luoghi critici. E mille palloncini colorati con su scritto San Basilio Bene Comune sono stati affissi e distribuiti a tutti.
A San Basilio Nuovo è stata organizzata una colazione all’aperto, animazione per bambini e affissione delle insegne sui locali destinati a negozi che il Comune di Roma non ha mai aperto.
All’incrocio tra via Fabriano e Via Fiuminata i cittadini si sono vestiti da segnali stradali: quei segnali la cui mancanza genera continuamente incidenti e intasamenti della circolazione.
Anche a piazza Urbania si è protestato per l’insicurezza della strada e per il degrado urbano.
A via Corinaldo è apparsa finalmente la fermata della Metro da anni promessa dal Comune di Roma: purtroppo di cartone, ma è già qualcosa. Inoltre uno striscione ricordava all’amministrazione Comunale che il futuro centro culturale deve essere gestito da associazioni rappresentative del territorio e non dagli amici degli amici degli amici di chi governa la città.
Centinaia di persone sono poi confluite alle 13 nella Piazza della Balena per chiedere al Municipio V un consiglio straordinario a San Basilio, la costituzione di un osservatorio per lo sviluppo del quartiere nel quale siano rappresentate tutte le forze reali di San Basilio, l’ organizzazione di un incontro pubblico con le amministrazioni municipali, comunali e regionali sul futuro del quartiere.

La San Basilio che vogliamo era tutta in piazza con palloncini, musica, sorrisi, colori, una San Basilio spesso ignorata e che da oggi si è ritrovata e si è riconosciuta e che già pensa alle prossime iniziative.

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