venerdì 26 novembre 2010

diritto alla casa e forme di autogoverno


Campo Farnia è una delle tante occupazioni esistenti a Roma. Ma quello che la rende speciale è che dopo qualche anno questa occupazione ha avviato un processo di legalizzazione e di legittimazione che l’ha resa un esperimento sociale simbolo del funzionamento e dell’interazione fra cittadini, movimenti, comune e municipio. Invece di essere stata ghettizzata e criminalizzata si è avviato un percorso di riconoscimento del bisogno delle famiglie occupanti. Grazie a questa convergenza infatti, lo stabile è stato trasformato in un centro per l’assistenza alloggiativa temporanea, chiamato “Casa dello Sfrattato”. Insomma, grazie alla lungimiranza degli enti pubblici territoriali, ai movimenti di lotta per la casa e ai residenti del palazzo, si è trasformata una situazione di occupazione illegale in una risposta possibile all’emergenza abitativa di questa città.
Una risposta possibile dove si sperimentano quotidianamente nuove forme di integrazione e cittadinanza innovative. Dove le più svariate nazionalità convivono ogni giorno nel rispetto delle abitudini e delle usanze di ciascuno. Dove, di concerto con i movimenti che insieme ai residenti gestiscono lo stabile, si sperimentano vie nuove alla partecipazione sociale e culturale.

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