giovedì 17 febbraio 2011

Per un punto, non siamo più tanto sicuri

Per un punto, otto municipi romani sono stati esclusi dalla graduatoria della Regione Lazio sulla sicurezza urbana.

La Regione Lazio in base alla legge regionale 15\2001, sin dal 2008 finanziava progetti sulla sicurezza urbana nei Comuni del Lazio e nei Municipi di Roma. La legge si occupava di finanziare tra l’altro
a) opere per la riqualificazione di aree urbane degradate
b) iniziative di carattere educativo-sociale dirette alla prevenzione
In tutti questi anni molte Istituzioni locali hanno potuto aprire servizi di vario genere: dall’apertura di sportelli di ascolto, alla presenza di mediatori sociali nei territori, alle attività di educazione alla legalità nelle scuole.
L'interpretazione data da molti Comuni del Lazio e Municipi della città di Roma della Legge 15 era quella di intendere la sicurezza come un sistema integrato che prevedeva la partecipazione dei cittadini e dell’associazionismo locale alla definizione delle problematiche, alla cura dello spazio urbano, alla tutela dei diritti delle minoranze e delle categorie maggiormente colpite dall’impoverimento economico e dall’imbarbarimento delle relazioni sociali(donne, anziani, minori, stranieri), dalla violenza e dal degrado urbano e sociale.
Fino al 2009 sono stati stanziati dalla Regione circa 8 milioni di euro annui per il finanziamento di circa 129 progetti tra interventi sociali e riqualificazioni urbane, mentre nell'ultima edizione del bando regionale il finanziamento è sceso a 1.745.000 euro con l'ammissione di soli 44 progetti in tutta la Regione Lazio.
Solo a Roma, sono stati esclusi (per 1 punto) i Municipi III, X, XI, VII, XV, IX, XIII, XVI, XV, che negli ultimi due anni stavano sperimentando approcci ai temi della sicurezza differenti dalla militarizzazione del territorio e dalla spettacolarità degli sgomberi ad uso e consumo dei media. Approcci che vedevano al primo posto il lavoro sociale, il dialogo con i cittadini e la mediazione dei conflitti, l’inclusione, il contrasto alle condotte violente, al vandalismo urbano, al bullismo. Un approccio alla sicurezza che non è evidentemente piaciuto alla Regione Lazio che ha lasciato otto municipi di Roma ancora di più secco di risorse economiche.
L'ennesimo colpo ai municipi romani già provati da altri e più consistenti tagli che vedono accomunate la giunta Polverini e quella di Alemanno. Un colpo che si abbatte anche sulle decine di progetti che il terzo settore portava avanti con la Legge regionale 15, cercando di coniugare il tema della sicurezza con quello della partecipazione e dell’inclusione. Un terzo settore sempre più insofferente per i continui tagli e per l’umiliazione del lavoro sociale e che ha inteso manifestare Giovedi 17 sotto al Campidoglio per il PRIDE del sociale.

RETE per la PARTECIPAZIONE
www.reteperlapartecipazione.blogspot.com

2 commenti:

  1. cosa dire?
    discutiamo di pubblico o privato ed anche di pubblico e privato e poi ci dimentichiamo che le amministrazioni comunale e regionale se ne fotte di questo e mette il segno meno laddove il gioco clientelare non gli porta i frutti.
    E dietro questi numeri ci sono uomini e donne e famiglie che vivono con questi numeri o non vivono.................

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  2. commento apparso su FB alla pagina della rete:
    Per un punto non siamo più "SICURI" ... punto e a capo... bando perso ... altro che mobilità ... progetti che durano il tempo di capire dove sei... e quando l'hai capito e inizi a raccogliere i frutti e a interagire con il territorio e a fare veramente... stop tempo scaduto! ti mandano a casa... e della sicurezza come la intendiamo noi non frega niente a nessuno, in particolare a chi muove i fili...

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