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Un momento della protesta (Eidon) |
ROMA - Vogliono essere convocati dal sindaco e dall'assessore Belviso e si ritroveranno di nuovo in un sit permanente il 2 marzo in occasione del consiglio straordinario per il piano rom. È quanto chiedono i promotori del «Roma Social Pride» che giovedì a Roma hanno riempito la scalinata del Campidoglio per protestare contro lo stato delle politiche sociali nella Capitale che «stanno distruggendo la possibilità di continuare a fornire questi servizi: i tagli all’assistenza domiciliare, alla promozione culturale, agli asili nido, alle attività di integrazione per minori, anziani e migranti, insieme al ritardo cronico nei pagamenti, all’esclusione delle organizzazioni sociali nella programmazione del piano di servizi, all’affidamento di mega appalti con la progressiva esclusione delle realtà del terzo settore che hanno operato finora stanno riducendo le politiche sociali a puro assistenzialismo caritatevole o, peggio, a una specie di supermercato del sociale in cui si vendono prestazioni a basso costo a scapito della loro qualità».
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