domenica 20 giugno 2010

Quartaccio : la periferia al buio, il buio sulla periferia.


L'episodio di violenza di mercoledi sera subito da una nostra concittadina è solo l'ultimo di una serie di aggressioni nei confronti delle donne di cui ultimamente si parla sempre più spesso nella città e nel paese. La violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda tutte le categorie sociali, tutti gli ambiti, avviene nel centro della città come in periferia, nei luoghi di lavoro, in famiglia, ovunque. I suoi protagonisti, le vittime e i carnefici appartengono a tutte le età, a tutte le nazionalità. I carnefici sono italiani, stranieri, giovani, adulti, anziani. Le vittime sono ugualmente italiane, straniere, giovani, adulte, anziane. Di fronte a questa violenza senza senso, non si trovano le parole. Una grande tristezza. Una grande rabbia. E affetto e vicinanza per chi è stato colpito. Una tristezza e una rabbia che ci devono spingere a cambiare qualcosa. Qualcosa nei rapporti tra uomini e donne, qualcosa nel rapporto di noi esseri umani con la violenza.

Questa volta è accaduto a Quartaccio. Un quartiere che ha sempre avuto molti, moltissimi problemi. Dopo questo episodio, a caldo, molti concittadini hanno parlato sulla stampa della presenza di baracche nei campi intorno al quartiere. Probabilmente dopo questo episodio, al di là dell'individuazione dei reali colpevoli, queste baracche saranno tolte dalle Forze dell'Ordine e i loro abitanti allontanati. E' già successo qualche mese fa. Le baracche sono ritornate.

Altrettanto probabilmente le Forze dell'Ordine identificheranno e assicureranno alla giustizia i colpevoli.

Quello che rimarrà immutato sarà il nostro quartiere, le sue strade disastrate e sporche e buie. La violenza di Quartaccio ha avuto luogo in una strada buia. Le strade di Quartaccio sono tutte buie. Una strada buia è una occasione in più per la violenza. Perchè le nostre strade sono tutte buie?

Perchè è così che viviamo da vent'anni. Perchè è così che si vive nelle periferie.

Delle periferie, si parla solo quando accadono tragedie come quelle dell'altra notte: allora arrivano i giornali, le televisioni, si scoprono i problemi, si fanno parlare i cittadini. Si invoca sicurezza, si fanno dichiarazioni importanti. Per qualche tempo si assicura anche la vigilanza da parte delle Forze dell'Ordine. Ma quante telecamere, quanti poliziotti, quanti sodati occorrerebbero per pattugliare ogni angolo buio di ogni quartiere, ad ogni ora? Quanto può durare?

Vorremmo un'attenzione diversa verso le periferie.

Qualche anno fa Quartaccio ha vissuto una stagione di speranza e di rinnovamento: arrivò l'autobus 916 che ci collega al centro della città, si progettò e si realizzò la piazza del quartiere, delle aree verdi, si aprirono alcuni negozi, si realizzarono progetti sociali per lo sviluppo del quartiere. Doveva essere solo l'inizio.

Molti cittadini parteciparono alla progettazione della riqualificazione di molte parti del quartiere: era previsto un centro culturale per anziani e ragazzi e percorsi pedonali accessibili di giorno e di notte perchè illuminati e l'apertura di nuovi negozi nei locali di proprietà del comune. Poi è cambiata la Giunta Comunale. Cosa rimane oggi di queste speranze? Cosa intende fare il Sindaco Alemanno? I progetti sociali rischiano di chiudere, il centro culturale non è stato ancora realizzato, la riqualificazione e l'illuminazione nemmeno.

Quartaccio continua ad essere ancora una zona buia e degradata in cui si può essere aggrediti e subire violenza. Una zona buia che i giornalisti continuano a confondere con Primavalle, una zona senza nome.

RETE DELLE ASSOCIAZIONI DI QUARTACCIO

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